Il personale sanitario risulta, nella letteratura scientifica affetto da patologie e disturbi dell’apparato muscolo-scheletrico dovuti a sovraccarico biomeccanico, principalmente a livello della regione lombo-sacrale della colonna vertebrale ma anche a carico di distretti diversi in particolare il tratto cervicale e la spalla. Queste patologie, come rilevato in vari studi, sono causate sia dalla movimentazione manuale dei carichi, comprese le azioni di traino e spinta (attività si supporto riguardanti immagazzinamento, distribuzione di farmaci e di materiale sanitario di altro genere quali flaconi, lenzuola, contenitori per ferri chirurgici, attrezzature diagnostiche) che dei pazienti. Infatti le attività che richiedono la cura del paziente allettato con spostamenti orizzontali e/o trasferimenti che prevedono sollevamento, traino e spinta per il trasporto in altri reparti e per l’igiene assistita nei bagni rappresentano ulteriori fattori di rischio. Le attività di mobilizzazione dei pazienti comportano infatti l’esecuzione di manovre che necessitano di forze di grande intensità associate spesso all’assunzione di posture incongrue e sovraccaricanti. Inoltre, in ambito sanitario le attività di movimentazione manuale dei carichi possono essere svolte in diversi contesti: ambulatori, reparti di degenza, sale operatorie, situazioni di emergenza sanitaria, domicilio del paziente e tale eterogeneità di richieste assistenziali e la disponibilità o meno di ausili per la movimentazione rendono il tutto estremamente complesso e peculiare il percorso da seguire per mettere a punto indagini epidemiologiche ed i programmi di sorveglianza sanitaria e di prevenzione. Nonostante i continui progressi in termini di conoscenze, di ipotesi diagnostiche, di strategie terapeutiche, dei numerosi approcci per la stima e la gestione del rischio biomeccanico per il personale sanitario addetto alla movimentazione dei carichi e pazienti proposti a livello internazionale i dati epidemiologici mostrano che la prevalenza dei disturbi muscolo-scheletrici negli operatori sanitari è ancora molto elevata. In particolare, la lombalgia continua a rappresentare un problema di grande rilevanza in termini di sofferenze per gli operatori, costi economici, risvolti medico-legali e psico-sociali. Infatti la cronicizzazione della patologia determina, in ambito occupazionale, una riduzione della capacità lavorativa individuale e dal punto di vista socio-economico rappresenta la causa di spesa principale e di maggiore entità nei paesi industrializzati. Infine, si segnala che le affezioni cronico-degenerative sono più frequenti a livello della colonna vertebrale in operatori sanitari soprattutto di sesso femminile e si evidenziano precocemente. Scopo di questo Corso è quello di informare e quindi Formare i professionisti sanitari sul rischio movimentazione in modo da sensibilizzarli sui rischi cui sono esposti durante la loro attività e sulle corrette procedure finalizzate ad evitare infortuni e malattie professionali. ISCRIZIONE: http://briefing.ecmcampus.it/bs16_16/ PER INFORMAZIONI: tel. 050 981242 email: info@briefingstudio.it