Nel corso dell'ultima decade le aspettative di vita dei pazienti con carcinoma polmonare sono migliorate in ogni stadio di malattia grazie ai progressi registrati in campo chirurgico e radioterapico e all’introduzione di nuovi approcci terapeutici, il tutto unitamente ad una migliore comprensione e integrazione delle cure palliative. Il trattamento del carcinoma polmonare sta infatti subendo un cambiamento profondo. Si è passati da un’era in cui la chemioterapia era l’unica arma a nostra disposizione ad oggi, dove differenti agenti target e nuovi farmaci immunoterapici stanno cambiando sostanzialmente la sopravvivenza dei pazienti. La caratterizzazione molecolare ha consentito di identificare sottogruppi di neoplasie per le quali esistono trattamenti specifici. Nel volgere di una decade o poco più per alcune alterazioni molecolari siamo ormai giunti alla terza generazione di farmaci specifici in grado di controllare sempre meglio la malattia anelando a quel concetto di “cronicizzazione del processo” che rappresenta l’obiettivo quando l’eradicazione del tumore non costituisce l’obiettivo. Il mesotelioma della pleura rappresenta un tumore raro per lo più diagnosticato in stadio avanzato ove per un lungo periodo di tempo la chemioterapia citossica rappresentava l’unica opzione terapeutica. Ancora oggi non esistono trattamenti di seconda linea approvati per la terapia del mesotelioma pleurico. Da qui la necessità di esplorare nuovi orizzonti terapeutici, inclusa l’immunoterapia, per migliorare la prognosi di una malattia ancora oggi fatale.