Quello delle Dipendenze Patologiche è un ambito in cui, negli ultimi 30 anni, si sono osservati progressi nelle conoscenze e nelle applicazioni nella pratica clinica come in pochi altri campi della Medicina è avvenuto. L’approfondimento dei meccanismi neurobiologici, recettoriali e neurotrasmettitoriali e dei correlati cognitivi e comportamentali ha consentito di estendere la visuale ad orizzonti bio-psico-sociali impensabili solo pochi decenni orsono. La “scoperta” della cosiddetta “Doppia Diagnosi” ha reso necessario ricomprendere nel singolo professionista saperi provenienti da diversi ambiti specialistici: la competenza nel trattare il Disturbo da Uso di Sostanze con farmaci agonisti si allarga al trattamento dei disturbi psichiatrici correlati (psicosi, depressione) mentre emergono indicazioni sull’uso degli psicofarmaci tradizionali nel trattamento di sindromi tipiche dell’addiction. I risultati della ricerca scientifica hanno suggerito un ruolo centrale della cura dei Disturbi da Addiction nei programmi strategici di gestione di altre patologie correlate (HIV, HCV, TBC, MST), ma soprattutto il superamento del punto di vista sull’efficacia delle cure delle malattie con un focus particolare alla recovery ed alla Qualità della Vita ha spinto a ricercare tecniche e strategie innovative per incontrare i bisogni nel terzo millennio. Tutto quanto suggerisce l’idea della necessità di definire un nuovo set di competenze che consenta ai professionisti di guardare ai bisogni della popolazione a 360°, con un reale intento di garantire alla persona la centralità del sistema di cure.